Prima dell’avvento del video on demand e della web tv, il palinsesto per un qualsiasi media che diffondesse contenuti audio o video (broadcasting) si intendeva come l’insieme delle trasmissioni programmate e organizzate attraverso un calendario che rispettasse una data e un’ora.
Era il broadcaster a stabilire la programmazione e l’utente aveva la possibilità di scegliere tra i vari programmi messi in onda contemporaneamente.
Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo del video on demand, ovvero a richiesta, creato dall’avvento della Tv su internet, del digitale terrestre e del cloud, i parametri si sono invertiti: è l’utente che definisce il palinsesto secondo i propri desideri e le proprie necessità, semplicemente scegliendo all’interno di un archivio o più archivi tematici.
Se ci concentriamo sul caso della Tv su internet, un sito web che offra una programmazione video può essere organizzato in vari modi perché su internet si ha la possibilità di trasmettere sia in diretta che on demand, sia ontenuti tematici che generalisti, sia di diretta produzione che condivisi da altri produttori.
Quello della diretta rappresenta un plus molto importante sia per il broadcaster che per l’utente. Per esempio, se si tratta di un evento formativo, sarà l’interazione con il docente il plus da raccogliere seguendo la diretta. Nel caso invece di un evento di altro tipo potrebbe essere la viralità e la socializzazione il plus che invogli lo spettatore a mettersi di fronte al device per seguire l’evento in un determinato momento. L’esserci e l’interagire divengono le ragioni per seguire la diretta.
Questo servizio aggiuntivo, che rappresenta un impegno per l’editore, va quindi accuratamente pubblicizzato. Attraverso il sito, i social e la newsletter si deve comunicare ai possibili interessati che abbiamo deciso di fare una diretta streaming, creando aspettativa e audience.
La struttura di un ipotetico palinsesto sarà dunque data da:
1- una serie di sezioni all’interno delle quali sono racchiusi tutti i video on demand;
2 – un calendario di eventi da seguire dal vivo, sui quali raccogliere la partecipazione attraverso la creazione di lanci promozionali rivolti al network di riferimento dell’emittente;
3 – una raccolta di condivisioni di video legati alle tematiche affrontate dal canale, ma non direttamente prodotte dall’emittente.
Quest’ultima categoria può aggiungere contenuti e aumentare audience e coinvolgimento. In questo caso si procederà alla cura dei contenuti che provengono dal web, selezionandoli e curandoli con spiegazioni, didascalie o integrazioni.
Infine cerchiamo di capire qualcosa sulla frequenza e la cronologia delle pubblicazioni.
Partiamo dal presupposto che le regole del coinvolgimento ci dicono che il fruitore di una web Tv tematica si aspetta di ricevere degli aggiornamenti e quindi dei nuovi video tutte le settimane o anche più volte a settimana. Tutte le trasmissioni entrano a far parte dell’archivio e vanno quindi ad arricchire la proposta editoriale nel tempo.
Il broadcaster dovrà quindi prevedere la possibilità di realizzare aggiornamenti frequenti e coerenti con la linea editoriale scelta.
E’ esattamente questo il modo in cui sono organizzate molte di quelle che possiamo considerare le webv tv che affollano la rete ormai da anni, siano esse piattaforme che ospitano formazione o tutoring, testate di informazione, siti web di intrattenimento o corporate.